L’accordo Israele-Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco è “sull’orlo del fallimento”: le parole di funzionari Usa e israeliani.
Due alti funzionari Usa e due israeliani avrebbero riferito a Politico che l’accordo Israele-Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco sarebbe “sull’orlo del fallimento”. Dopo le buone sensazioni che erano filtrate anche dalle parole di Blinken, ecco che lo scenario sulla guerra a Gaza sembra essere cambiato radicalmente.
Israele-Hamas: “Accordo sull’orlo del fallimento”
Secondo quanto si apprende da Politico che cita le parole di alcuni alti funzionari statunitensi e israeliani, l’accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco sarebbe “sull’orlo del fallimento“. Una fonte avrebbe spiegato: “Non sappiamo se Sinwar vuole l’accordo. Se non lo vuole, c’è la possibilità che l’Iran attacchi e la situazione degeneri”. Per quanto riguarda eventuali prossimi incontri con gli Usa che spingono per un vertice al Cairo venerdì, un funzionario israeliano avrebbe affermato: “Non è affatto sicuro che ci sarà un vertice, se ci fosse, non ci sarebbe nulla di cui parlare finché Israele resterà sulla sua posizione”.
Le famiglie degli ostaggi contro Netanyahu
Da sottolineare anche la situazione complicata che sta vivendo in queste ore il premier di Israele Netanyahu. Infatti, la sede del Forum delle famiglie degli ostaggi ha attaccato il primo ministro e la sua condotta nei negoziati con Hamas attribuendogli “la responsabilità piena e diretta per il destino dei negoziati”.
In una dichiarazioni ufficiale si legge anche: “I suoi incessanti tentativi di incolpare le squadre di negoziatori, i mediatori, la stampa, le famiglie degli ostaggi e persino gli ostaggi stessi, stanno ingannando l’opinione pubblica e il mondo intero. Il Primo Ministro è l’autorità e quindi è responsabile. Se ha così tanto successo nel condurre i negoziati, come dice, dovrebbe andarci di persona e agire per restituire gli ostaggi che sono stati abbandonati sotto il suo controllo, da dieci mesi a questa parte”.